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“Israele rivendica luoghi sacri situati nella West Bank.”


22 febbraio 2010 - l Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato, domenica, che Israele ha aggiunto due luoghi sacri siti nella West Bank occupata ad una lista dei luoghi facenti parte del patrimonio nazionale. Entro il suo "Piano per il Ricupero e il Rafforzamento delle Infrastrutture del Patrimonio Nazionale di Israele", l’aggiornamento riguarda la Moschea di Ibrahim a Hebron, nota agli israeliani come la Grotta dei Patriarchi, e la Tomba di Rachele a Bethlehem. Una lista già pronta comprende 150 luoghi in Israele, ma è fuori dal comune la manovra per aggiornarla con l’aggiunta dei due siti collocati nelle città della West Bank di Hebron e di Bethlehem, come luoghi del patrimonio israeliano, in quanto nessuno dei due si trova in Israele...

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“Israele rivendica luoghi sacri situati nella West Bank.”

Ma'an News

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22 febbraio 2010

Bethlehem – Ma’an – Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato, domenica, che Israele ha aggiunto due luoghi sacri siti nella West Bank occupata ad una lista dei luoghi facenti parte del patrimonio nazionale.

                                                        ibrahimimosqueab

Entro il suo "Piano per il Ricupero e il Rafforzamento delle Infrastrutture del Patrimonio Nazionale di Israele", l’aggiornamento riguarda la Moschea di Ibrahim a Hebron, nota agli israeliani come la Grotta dei Patriarchi, e la Tomba di Rachele a Bethlehem. 

Una lista già pronta comprende 150 luoghi in Israele, ma è fuori dal comune la manovra per aggiornarla con l’aggiunta dei due siti collocati nelle città della West Bank di Hebron e di Bethlehem, come luoghi del patrimonio israeliano, in quanto nessuno dei due si trova in Israele. 

I progetti di restauro sono calcolati sfiorare il costo di 400 milioni di NIS israeliani ( approssimativamente 110 milioni di dollari USA). 

" Un atto di aggressione contro i Diritti culturali e religiosi." 

Funzionari dell’Autorità Palestinese hanno condannato immediatamente l’iniziativa. 

"Questo avviso è un atto di aggressione contro i Diritti culturali e religiosi del popolo palestinese," ha affermato, durante un’intervista telefonica,  il dr. Hamdan Taha, direttore del Dipartimento delle Antichità del Ministero del Turismo dell’Autorita Palestinese. 

"Invece di far uso del patrimonio per promuovere la pace, esso sta venendo utilizzato come uno strumento per favorire la guerra," ha  affermato Taha, sostenendo che il momento scelto per tali propositi potrebbe non essere scontato. "Questo è programmato espressamente per ostacolare il processo di pace." 

Osservando inoltre che i luoghi  in questione sono sacri per molte religioni, Taha ha insistito sul fatto che il piano di Netanyahu di designarli quali luoghi facenti parte del patrimonio israeliano "riflette una storiografia artificiale che è utile unicamente alla politica coloniale di Israele." 

Egli ha concluso dicendo che "Un sacrario religioso rispettato dai musulmani, dai cristiani e dagli ebrei dovrebbe essere onorato come un simbolo culturale e religioso, non come un’opportunità per ostruire i tentativi internazionali di pervenire ad un accordo di pace. 

Ad Hebron, funzionari locali, nel frattempo, hanno maledetto Netanyahu a proposito della sua decisione. 

Fatah ha dichiarato uno sciopero generale per lunedì, mentre il sindaco di Hebron, Khaled Al-Eseili, ha sollecitato l’UNESCO ad intervenire rapidamente "Per proteggere la Moschea di Ibrahim, impedire la sua profanazione, e darsi da fare contro ogni alterazione delle sue linee architettoniche." 

Il Diritto Internazionale, comprese le Convenzioni dell’Aja, obbligano gli occupanti a non modificare il patrimonio storico dell’occupato, ha dichiarato Fatah. 

                                                           rachelstombab

Al-Eseili ha diffuso  l’annuncio indicativo secondo il quale Netanyahu è "ossessionato dal volere ostacolare 

il processo di pace, spingendo in tal modo la regione verso una deflagrazione. " Egli ha detto che il Primo Ministro "continua ad imporre la realtà con la forza." 

Il sindaco ha affermato anche che Netanyahu "si rende conto molto bene che questa moschea è tenuta in grande considerazione da ogni cittadino arabo e musulmano," perciò azioni messe in atto contro di lei rappresentano " una manifestazione di disumanità." Egli ha detto anche che, secondo ogni criterio, il passo comporta una limitazione della libertà di culto. 

Il partito israeliano di sinistra Meretz ha stroncato la decisione. 

"Questo è un altro tentativo di rendere confusa la posizione dei confini tra lo stato di Israele e i Territori Occupati," ha dichiarato Chaim Oron, presidente del partito Meretz, al quotidiano in lingua ebraica Yedioth Ahronoth. 

"Tutto ciò che necessita è una piccola pressione dalla destra, e Netanyahu fa come gli altri. Questa decisione pone il discorso di Netanyahu  a  Bar-Ilan, riguardante due stati per due popoli, in una luce assurda," Ha aggiunto Oron, secondo il giornale. 

L’esistenza di Israele è ancorata ad una "eredità nazionale ed emozionale" 

I due siti palestinesi sono stati aggiunti a seguito della pressione esercitata dall’estrema destra di Israele. Secondo l’agenzia informativa Arutz Sheva gestita dai coloni, una richiesta per l’inserimento nella lista della Tomba di Giuseppe a Nablus è stata sottoscritta da oltre 1000 persone, e fra di esse anche da membri della Knesset. 

Nella seduta del Consiglio di Governo di domenica Netanyahu ha difeso il piano in questione. 

"La nostra esistenza qui nel nostro paese dipende non solo dalla forza dell’IDF e dal nostro potere economico e tecnologico. Esso è ancorato innanzitutto alla nostra eredità nazionale ed emozionale, che noi instilliamo nella nostra gioventù  e nelle generazioni a venire," ha dichiarato Netanyahu. 

Essa dipende dagli eroi culturali e dai simboli nazionali. Dipende dalla nostra capacità di riconoscere e di spiegare la validità della nostra causa e di evidenziare i nostri legami con la terra, a noi stessi, innanzitutto, come pure agli altri," ha aggiunto il Primo Ministro. 

Il comunicato di domenica segue l’approvazione della scorsa settimana di un piano per costruire due "percorsi" nel patrimonio di siti archeologici che si snodano tra Israele e la West Bank. 

Una strada, che inizia nei pressi del complesso della Moschea Al-Aqsa nella Gerusalemme occupata, è un "percorso dell’esperienza israeliana che congiunge i principali siti che sono connessi alla storia del ritorno di un popolo alla sua terra", Ha annunciato Netanyahu domenica.

 

(tradotto da mariano mingarelli)

Articolo originale:
http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=263146






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